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“Food for Cuba: the ORGANOPONICOS”

La caduta dell’Unione Sovietica agli inizi degli anni ‘90 ha provocato il crollo della produzione agricola intensiva cubana. Cuba infatti importava molte centinaia di migliaia di tonnellate di pesticidi e di fertilizzanti chimici dalla Russia. Cosi’ il governo cubano, avendo a disposizione il piu’ grande contingente scientifi co del sudamerica, lo mise all’opera per determinare un riscatto agricolo che potesse far fronte alle inconbenti necessita’ alimentari dell’isola caraibica.

Venne cosi’ messo a punto un piano di agricoltura biologica, basata sull’uso di biofertilizzanti quali l’humus ed il compost e si passo’ da un sistema monoculturale intensivo ad uno policulturale (banane, mais, fagioli) che favorisse il ribilanciamento dei suoli estremamente affaticati dello sfruttamento chimico.

Il modello agroecologico messo a punto ed implementato nel giro di 5 anni cambio’ totalmente il tipo di prodotti disponibili nei mercati rionali favorendo anche lo sviluppo di orti urbani chiamati ORGANOPONICOS. L’isola attualmente conta di 7000 di questi
orti che provvedono ad una gran quantita’ della richiesta urbana di frutta e verdura producendo pomodori, yucca, carote, fagioli, papaya, banana etc... e garantendo al tempo stesso lo smaltimento dei rifi uti umidi che vengono reintegrati nel ciclo produttivo sotto forma di compost.

Da un paese produttore di agricultura per la sussistenza cuba si e’ trasformato in esempio ammirato e studiato da tutti come la prima e forse ormai l’unica nazione al mondo produttrice di vegetali biologici al 100%. Un modello di sviluppo agricolo sostenibile sia per i paesi in via di sviluppo che per quelli forse “fi n troppo” sviluppati.